Nell’ambito delle politiche di inclusione e sostegno sociale, la Legge di bilancio 2023 ha introdotto un esonero contributivo specifico per le donne svantaggiate in Italia. La misura, dettata dalla Legge di Bilancio 2023, ha esteso l’esonero previsto dalla Legge di Bilancio 2021 alle assunzioni di donne effettuate fino al 31 dicembre 2023, elevando il limite massimo a 8.000 euro annui l’importo dei contributi a carico del datore di lavoro esonerati al versamento.
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Datori di lavoro interessati all’agevolazione
Possono beneficiare dello sgravio contributivo tutti i datori di lavoro privati, incluso coloro che non sono imprenditori, compresi quelli appartenenti al settore agricolo. Non rientrano in questa categoria le Pubbliche Amministrazioni, la Banca d’Italia, la Consob e, in generale, le Autorità indipendenti, considerate come Amministrazioni pubbliche. Allo stesso modo, non sono ammessi a tali benefici le imprese che operano nel settore finanziario e domestico e soggette a sanzioni adottate dall’Unione europea, che includono persone, entità o organismi specificamente indicati negli atti giuridici che impongono tali sanzioni.
Requisiti della lavoratrice
Una volta verificati i requisiti del datore di lavoro, è necessario procedere alla verifica dei requisiti per la lavoratrice per il quale si intende usufruire dello sgravio. Pertanto, l’esonero spetta per le assunzioni di:
- donne con almeno 50 anni di età e disoccupate da oltre 12 mesi;
- donne di qualsiasi età, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea, individuate dalla Carta degli aiuti a finalità regionale per l’Italia, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
- donne di qualsiasi età che svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere, annualmente individuati con decreto ministeriale, e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
- donne di qualsiasi età, ovunque residenti e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi.
Rapporti di lavoro incentivati
L’incentivo potrà essere applicato alle seguenti tipologie contrattuali:
- Assunzioni a tempo determinato;
- Assunzioni a tempo indeterminato;
- Trasformazioni a tempo indeterminato di un precedente rapporto agevolato;
- Trasformazioni a tempo indeterminato di un precedente rapporto non agevolato.
Rapporti di lavoro esclusi dall’incentivo
L’incentivo non potrà essere applicato alle seguenti tipologie contrattuali:
- Rapporti di lavoro intermittente;
- Prestazioni di lavoro occasionale ex art. 54-bis D.L. 50/2017;
- Rapporti di lavoro in apprendistato;
- Contratti di lavoro domestico.
Durata del periodo agevolato
La durata dello sgravio varia a secondo della tipologia contrattuale come spiegato nei seguenti punti:
- fino a 12 mesi in caso di assunzione a tempo determinato;
- per 18 mesi in caso di assunzione a tempo indeterminato;
- per complessivi 18 mesi a decorrere dalla data di assunzione in caso di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine già agevolato;
- per complessivi 18 mesi a decorrere dalla data di trasformazione in caso di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine non agevolato.
Gli incentivi spettano anche in caso di proroga del rapporto a termine fino al limite complessivo di 12 mesi.
Misura dello sgravio
Come già evidenziato in premessa, per la misura prevista dalla legge di bilancio per l’anno 2023 il datore di lavoro è esonerato dal versamento dei contributi previdenziali a suo carico nel limite massimo di 8.000,00 euro per le assunzioni effettuate dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023.
Condizioni necessarie per accedere alla misura incentivante
Il diritto alla fruizione degli incentivi in oggetto è subordinato alle seguenti condizioni generali:
- Rispetto di quanto previsto dall’art. 1, comma 1175, della Legge n. 296/2006 (Durc regolare, Assenza violazioni delle norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro. Rispetto dei CCNL);
- Rispetto dell’applicazione dei principi generali in materia di incentivi all’occupazione, da ultimo disciplinati dall’art. 31 del D.Lgs n. 150/2015, ossia:
- l’assunzione non deve costituire attuazione di un obbligo preesistente, stabilito da norme di legge o della contrattazione collettiva;
- l’assunzione non deve violare il diritto di precedenza, stabilito dalla legge o dal contratto collettivo;
- presso il datore di lavoro o l’utilizzatore con contratto di somministrazione non sono in atto sospensioni dal lavoro connesse a una crisi o riorganizzazione aziendale;
- gli assetti proprietari del nuovo datore di lavoro non devono essere coincidenti con quelli del datore di lavoro che ha licenziato la dipendente.
- Ai fini del legittimo riconoscimento delle agevolazioni in trattazione, è necessario altresì rispettare la realizzazione dell’incremento occupazionale netto, per la cui disciplina al dettaglio si rinvia alla Circolare INPS n. 32/2021.
L’esonero in trattazione deve ritenersi strutturalmente non cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente.
Conclusioni
In conclusione, l’agevolazione contributiva per le donne svantaggiate prevista dalla legge di bilancio 2023 rappresenta un passo avanti nella promozione dell’uguaglianza di genere e nella riduzione delle discriminazioni sul luogo di lavoro.