Il Ministero del Lavoro ha diffuso, in data 17 gennaio 2022, la nota redatta insieme a Banca d’Italia e Anpal, riguardo l’andamento nel 2021 del mercato del lavoro.
Quasi due terzi dei lavoratori globali, circa il 64%, ha dichiarato di aver subito una ripercussione professionale dovuta all’emergenza Covid-19.
Infatti, il COVID-19 non è stata soltanto un’emergenza sanitaria, ma ha costituito anche una grave crisi nel mondo dell’economica e del mercato del lavoro.
Il primo dato che fotografa bene questa situazione è il numero di ore lavorate su scala mondiale che lo scorso anno è cresciuto del 5,9% rispetto al 2020.
Il mercato del lavoro in Italia stava già vivendo forti evoluzioni prima del Covid e questo le ha accelerate, facendo emergere la necessità di soluzioni capaci di rispondere alle sfide che caratterizzano quest’epoca di cambiamenti causati dalla digitalizzazione, dall’invecchiamento della popolazione e dai cambiamenti climatici.
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Ora il mercato è ripartito e più che mai ha bisogno di soluzioni per affrontare con successo i cambiamenti in atto. Sviluppo di nuove competenze, flessibilità, resilienza, inclusione, politiche attive sono solo alcune delle parole chiave che verranno adottate dai lavoratori, aziende e policy maker.
Ad oggi, una delle soluzioni per affrontare con successo i cambiamenti in atto riguarda la modalità di lavoro da remoto, che è stata metabolizzata dalle aziende e dai lavoratori.
La prospettiva è il lavoro ibrido tra modalità in presenza e da remoto: il 38% delle aziende, infatti, ha affermato che i dipendenti potranno lavorare da remoto almeno 2 giorni a settimana e il 14% almeno 1 giorno a settimana. Negli altri casi, con percentuali minori, si va da 3 ai 5 giorni fino ad una presenza di un solo giorno al mese.
Le aziende stanno cambiando organizzazione e fisionomia per adeguarsi alla nuova modalità lavorativa ibrida. Il 30% ha già ristrutturato gli spazi fisici dell’azienda per organizzare il lavoro da remoto e la minor presenza fisica.
La modalità di lavoro smart è ormai entrata nel nostro nuovo sistema lavorativo; è quindi anche il risultato di saper utilizzare l’innovazione digitale a supporto di approcci strategici che puntano sull’integrazione e sulla collaborazione tra le persone, in particolare, e tra le organizzazioni, in generale.
Inoltre, la strategia dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, per limitare e contenere gli effetti del COVID-19 sul mondo del lavoro, è strutturata su quattro pilastri principali:
- sostenere l’economia e il lavoro
- supportare le imprese, l’occupazione e i redditi
- nuove misure per lavoratori e lavoratrici
- trovare soluzioni attraverso il dialogo sociale
Pertanto, le politiche dovrebbero concentrarsi su due obiettivi immediati: misure di protezione della salute e sostegno economico sia dal lato della domanda che dell’offerta.