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Green Pass in ambito lavorativo. Convertito in legge il D.L. n. 127/2021. Grandi perplessità del Garante Privacy

by Antonella Iacobellis | Dec 2, 2021 | Blog

Il 20 novembre 2021 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la L. n. 165/2021 di conversione del D.L. n. 127/2021 che ha apportato modifiche importanti relativamente all’obbligo di possesso e di esibizione di Green Pass al fine di accedere al luogo di lavoro.

 

Consegna del Green Pass

La più discussa delle novità rispetto alla disciplina previgente è la seguente: “i lavoratori possono richiedere di consegnare al proprio datore di lavoro copia della propria certificazione verde COVID-19. I lavoratori che consegnano la predetta certificazione, per tutta la durata della relativa validità, sono esonerati dai controlli da parte dei rispettivi datori di lavoro”.

Quanto sopra, fermo restando il divieto per il datore di lavoro di richiedere al lavoratore la copia della Certificazione Verde Covid-19.

Sul punto, il Garante Privacy in data 11 novembre u.s. ha inviato una segnalazione al Governo e al Parlamento, sollevando alcune perplessità circa le concrete modalità di attuazione di detta disposizione nel rispetto della normativa privacy posto che già in passato il Garante aveva sostenuto il divieto per il datore di lavoro di conservare copia del Green Pass.

Se ciò non bastasse, sottolinea il Garante che il datore di lavoro, in quanto titolare dei dati, si troverebbe a dover conservare una importante mole di dati di natura sanitaria dovendo, pertanto, adottare misure tecniche e organizzative adeguate al grado di rischio connesso al trattamento, con un non trascurabile incremento degli oneri (anche per la finanza pubblica, relativamente al settore pubblico).

 

Il controllo per i lavoratori somministrati

La legge di conversione in esame esonera il somministratore dal controllo Green Pass dei propri lavoratori somministrati. Tale controllo compete, pertanto, all’utilizzatore. Sul somministratore incombe, tuttavia, l’onere di informare i lavoratori in somministrazione sulle disposizioni vigenti in materia.

 

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La scadenza del Green Pass in corso di prestazione lavorativa

A conferma di quanto già sostenuto in una FAQ pubblicata sul sito del Ministero del Lavoro, la scadenza del Green Pass in corso di prestazione lavorativa non comporta l’applicazione delle sanzioni previste in caso di mancato possesso del Green Pass. Pertanto, il lavoratore, qualora il Green Pass scada durante l’orario di lavoro, può continuare a svolgere la propria prestazione lavorativa purché esclusivamente per il tempo necessario a portare a termine il proprio turno di lavoro.

 

La sostituzione dei lavoratori privi di Green Pass nelle società con meno di 15 dipendenti

Come noto, le società che occupano meno di 15 dipendenti – dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata del dipendente privo di Green Pass – possono sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sua sostituzione, per un periodo comunque non superiore a 10 giorni lavorativi, rinnovabili sino al 31 dicembre 2021, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto di lavoro.  Diversamente da quanto previsto in precedenza, è ora possibile rinnovare il contratto di lavoro stipulato per la sostituzione del lavoratore sospeso anche più di una volta, purché entro il 31 dicembre 2021 e ferma restando la durata massima di ciascun rinnovo pari a 10 giorni lavorativi.

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Restiamo a disposizione per ogni approfondimento e chiarimento ritenuto opportuno in relazione alla gestione delle modalità di controllo del Green Pass da parte dei datori di lavoro.

 

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