Bonus mamme e congedo parentale
Il disegno di legge di bilancio 2025, in esame alla Camera, conferma e potenzia gli interventi del Governo a sostegno delle mamme e della genitorialità.
In particolare, conferma il Bonus mamme per il biennio 2025-2026 per le lavoratrici dipendenti e autonome con due o più figli e rende strutturale, a partire dal 2025, l’indennità di congedo parentale all’80% della retribuzione estesa a tre mesi.
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Bonus Mamme
Il disegno di legge di bilancio 2025 (articolo 35, comma 1), a differenza del bonus 2024, prevede una riduzione parziale dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS) a carico delle lavoratrici dipendenti e autonome con due o più figli.
L’entità della riduzione, le modalità per ottenere il bonus e le procedure di accesso saranno definite da un decreto specifico del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali entro trenta giorni dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2025.
Le lavoratrici beneficiarie del Bonus mamme 2025-2026 devono soddisfare i seguenti requisiti di accesso:
- essere madri di due o più figli,
- avere un rapporto di lavoro dipendente, ma non domestico o essere lavoratrici autonome con almeno un reddito tra quelli elencati e senza opzione per il regime forfettario (reddito di lavoro autonomo, reddito d’impresa in contabilità ordinaria o semplificata, reddito da partecipazione),
- avere un reddito imponibile ai fini previdenziali non superiore a 40.000 euro annui
- avere un figlio minore di 10 anni (il bonus è erogato fino al mese in cui il figlio compie 10 anni).
I requisiti di accesso al bonus per l’anno 2027 cambieranno come segue:
- Essere madre di tre o più figli,
- avere il figlio minore che non ha compiuto 18 anni (il bonus spetta fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo).
Le lavoratrici escluse dal Bonus mamme 2025-2026 sono le madri di tre o più figli con un rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, non domestico, attuali beneficiarie dell’esenzione totale dei contributi IVS a carico, nel limite massimo di 3.000,00 euro annui, riparametrati su base mensile, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 e, comunque, fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio minore.
Potranno accedere al bonus 2025-2026 le lavoratrici per le quali l’esenzione totale dei contributi IVS ha riguardato i periodi di paga compresi tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2024 (nel limite massimo di 3.000,00 euro annui, riparametrati su base mensile e comunque fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo), se in possesso dei requisiti richiesti dal Ddl di Bilancio 2025.
Congedo parentale 2025
Il Ddl di Bilancio 2025 prevede il riconoscimento di un’indennità di congedo parentale pari all’80% della retribuzione per un totale di tre mesi, rispetto ai due mesi previsti dalla disciplina del 2024, con l’obiettivo di rendere il beneficio strutturale.
Concretamente, i lavoratori che concludono o hanno concluso il periodo di congedo parentale dopo il 31 dicembre 2023 e dopo il 31 dicembre 2024 avranno diritto a tre mesi di congedo parentale all’80% della retribuzione; l’indennizzo per i mesi successivi sarà del 30%.
Secondo le direttive fornite dall’INPS per l’applicazione delle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2024 (disciplina attuale), è ragionevole presumere che il mese di congedo parentale all’80%, introdotto dal Ddl di Bilancio 2025, sarà riconosciuto se utilizzato entro i primi 6 anni di vita del figlio o dall’ingresso in famiglia, nel caso di adozione o affidamento.
Il beneficio sarà disponibile anche per i genitori adottivi o affidatari, indipendentemente dalla modalità di fruizione del congedo (intero, frazionato in mesi, giorni o ore).
Per ottenere l’indennizzo, erogato dal datore di lavoro, il lavoratore o la lavoratrice deve presentare la domanda in modalità telematica, tramite i servizi online del portale INPS, selezionando il congedo parentale con indennità maggiorata; in alternativa, è possibile contattare il call center INPS o un patronato.
La richiesta deve essere inviata prima dell’inizio del periodo di congedo richiesto, per evitare la perdita dei giorni di indennizzo, poiché l’INPS indennizza solo i giorni di congedo successivi alla data di presentazione della domanda.
In conclusione
Il disegno di legge di bilancio 2025, con l’obiettivo di rendere strutturali sia il Bonus Mamme che la nuova disciplina del congedo parentale, intende delineare chiaramente una direzione per contrastare la denatalità e migliorare l’equilibrio tra vita privata e lavoro.