Cos’è il Codice EORI?
EORI è l’acronimo della sigla inglese di Economic Operator Registration and Identification, significa “registrazione e identificazione degli operatori economici”. Si tratta di un codice univoco di registrazione e identificazione dell’operatore economico, che viene assegnato e si utilizza per tenere traccia e registrare le informazioni doganali all’interno dell’UE.
A cosa serve il Codice?
Qualunque azienda con sede legale nell’Unione Europea che effettui operazioni di importazione ed esportazione fuori dal territorio dell’UE deve essere in possesso di un codice EORI. L’EORI viene utilizzato per tenere traccia e registrare tutte le informazioni e le attività doganali nel territorio dell’UE. Se la tua azienda effettua una spedizione al di fuori dell’UE senza disporre di un codice EORI, possono verificarsi ritardi nella spedizione o multe alla dogana.
In quale fase del processo di spedizione si utilizza il Codice EORI?
L’unico fine di questo codice è a livello doganale, non fiscale o amministrativo. In particolare, è stato istituito con gli obiettivi di:
- Identificare operatori economici nei rapporti con le autorità doganali europee
- Fornire un punto di riferimento comune per scambiare comunicazioni tra le autorità delle dogane di Paesi diversi
- Semplificare lo scambio di comunicazioni tra le dogane e altri enti o autorità.
Il codice EORI va indicato in ogni comunicazione con tutte le autorità doganali dei diversi Stati membri dell’Unione Europea, nel caso ovviamente che venga richiesta l’identificazione doganale (sia per merci che arrivano via mare che per via aerea). I dati relativi al codice EORI vengono conservati in un sistema elettronico centrale che consente in modo rapido e semplice agli agenti doganali di risalirvi, per identificare velocemente gli operatori economici.
Tale codice viene riportato nella fattura commerciale.
Sono già in possesso di un Codice EORI?
Se non sai con certezza se la tua azienda dispone già di un codice EORI, è importante che lo verifichi. A ogni azienda viene attribuito un codice EORI unico. Se ne hai già uno ma lo richiedi nuovamente perché non sai di possederlo, non te ne verrà attribuito uno diverso. Il codice EORI delle aziende italiane corrisponde al loro numero di partita IVA preceduto dal prefisso IT, per un totale di due lettere e undici cifre: ad esempio, IT01234567890.
Puoi verificare la validità dei numeri EORI sul sito della Commissione Europea.
Quali sono le conseguenze dopo la Brexit?
A partire dal 31 dicembre 2020 e con l’entrata in vigore della Brexit, il Regno Unito (Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord) è uscito dall’UE. Tra le varie conseguenze, ciò significa che non fruirà più dei vantaggi dell’unione doganale e del mercato comune dell’UE, ad eccezione dell’Irlanda del Nord. Quest’ultima, infatti, potrà continuare a beneficiare dell’accordo sulla libera circolazione delle merci nell’UE grazie a determinati trattati speciali.
Come si richiede il Codice EORI?
Il codice EORI va registrato presso l’autorità doganale dello Stato europeo in cui la propria società è stabilita.
La procedura per la richiesta di un numero EORI in Italia è molto semplice e diretta.
- Dovrai compilare l’apposito modulo di richiesta e presentarlo presso un qualunque Ufficio dell’Agenzia delle Dogane insieme al tuo documento identificativo.
- Solitamente, la ricezione del tuo numero EORI non richiede molto tempo, ma potresti comunque dover attendere alcuni giorni.
Nel modulo ti verranno richiesti i seguenti dati (tra gli altri):
- Dati del richiedente, come Partita IVA e Paese di residenza o della sede legale.
- Codici identificativi attribuiti al richiedente in Paesi terzi
- Informazioni di contatto
- Documento di identità o di iscrizione nel registro delle imprese.
Cosa succede se non possiedo un codice EORI quando le merci arrivano in dogana?
Innanzitutto, è bene dire che non si rischiano multe o sanzioni. Da precisare anche che la merce non verrà sequestrata. Tuttavia, i tempi di rilascio potrebbero diventare più lunghi del previsto, con disagi sia per l’operatore economico che per fornitori e clienti: le merci infatti potrebbero essere trattenute in dogana finché l’operatore economico non faccia richiesta – e ottenga – il proprio codice.